Il testo contiene la traduzione italiana, con introduzione e note di commento, della lettera-trattato “De videndo Deo” di Agostino di Ippona (la n. 147 dell’epistolario). La traduzione è condotta sul testo dell’edizione critica di riferimento, curata da Alois Goldbacher nella collana del Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum (vol. 44, pp. 274-331). I temi principali affrontati nel testo di Agostino sono: la diversa autorità delle Scritture, dei vescovi e dei teologi; la differenza tra credere e vedere e il rapporto di entrambi questi atti con il sapere; il confronto tra la visione angelica di Dio, la visione dei beati nella vita futura e le apparizioni di Dio ai patriarchi; la superiorità della vista mentale su quella fisica.
La tesi svolta in questo saggio, frutto maturo e prospettico della meditazione teoretica di uno dei più riconosciuti teologi contemporanei, muove dalla contemplazione dell'ascensione in Cielo di Gesù il Cristo: il fatto che nell'intimità trinitaria di Dio è insediato a pieno titolo - per sempre e quindi da sempre - un essere umano. Nessuna creatura abiterà mai questo spazio e questo tempo assoluto nel modo singolare in cui lo abita il Figlio. Eppure, questo insediamento apre la certezza di una ospitalità inimmaginabile del grembo di Dio per tutte le creature, iscrivendo nella partecipazione trinitaria del Figlio la storia di Gesù e, in lui, dell'umanità. L'ontologia trinitaria e l'affezione creatrice chiedono perciò di essere esplorate pensando fino in fondo il corpo del Signore con la libera disposizione dell'interiorità e dell'esteriorità di Dio. Il corpo del Signore, insediato per sempre nell'intimità di Dio, rende infatti irrevocabile il pensiero e l'evento della comunità di origine e di destino che Dio inaugura con il mondo umano "fin da prima della creazione del mondo". L'impegno - che accredita il saggio, nella sua qualità di argomentata e orientatrice quaestio, a contributo di decidente rilevanza nel percorso tracciato dal DDOT - è quello a tessere i fili di questo ripensamento delle implicazioni della differenza trinitaria nella sua unità con il corpo del Signore, attraverso i passaggi che il kairós attuale rende possibili ed esige nel pensiero e nella prassi.
Bernardo pone al centro della vita cristiana l'esperienza di Dio amore. Ne "L'amore di Dio" egli ci presenta Dio come un Padre che ci ama come figli nel Figlio, che vive e parla nel nostro cuore, che ne diviene il tempio vivo, e chiede la risposta del nostro amore, della nostra fiducia, del nostro abbandono, della nostra preghiera, del nostro dono ai fratelli. Ne "I gradi dell'umiltà e della superbia" Bernardo indica l'umiltà come un camminare sulla via di Cristo, Verbo di Dio e immagine perfetta del Padre, che nella sua Incarnazione si è presentato come l'Umiltà stessa. L'"imitazione" di Cristo rimarrà, d'ora in poi, il centro focale di ogni autentica spiritualità cristiana.
'È possibile parlare di Dio? E in che modo? Parlare non è forse definire, circoscrivere,de-limitare? É possibile che l'intelletto dell'uomo stabilisca limiti all'infinita essenza di Dio?' Questo è l'interrogativo che guida l'Autore nella sua ricerca. Contro la tendenza dominante del pensiero filosofico occidentale che afferma che di Dio è possibile parlare solo negativamente, dicendo ciò che non è, l'Autore guarda al pensiero cristiano in cui non è la parola dell'uomo su Dio a rivelare ciò che Dio è, ma la Parola di Dio su se stesso. In questa riflessione l'Autore "approda" alla preghiera "che parla di Dio nell'unico modo possibile, volgendosi a Lui col Tu, segnando insieme l'estrema lontananza e l'estrema vicinanza. Consapevole dell'impossibilità di conoscerlo e di parlare di Lui ". (dalla Prefaifone)
La percezione di Dio nell'Ebraismo, nel Cristianesimo e nell'Islam.
RIFLESSIONI SUL MISTERO, NON TANTO COME DIFETTO DEL PENSIERO FINITO DELL UOMO, QUANTO COME LA VIRTU`PRIMA DELL INFINITA DI DIO.
Il filo conduttore che lega i contributi del volume e l'avvento di Dio, il suo farsi presente nella storia dell'uomo.
Nel pensiero di Chiara Lubich
Sorprendere Dio nelle vicende della vita
Questo studio intende evidenziare le ricchezze di sapienza e di dottrina teologica che il dono affidato dallo Spirito a Chiara Lubich contiene e trasmette agli uomini del nostro tempo.